Nel 2013 sono venuto a sapere di una persona, non vedente come me, che sta ottenendo risultati eccezionali giocando a golf blind. Per me fu la svolta, capii cosa volevo fare. Vicino a casa c’è un circolo, il Golf Club Toscana. Mi presento e chiedo informazioni su come imparare… e da lì ho scoperto un nuovo mondo!
Di golf non sapevo niente, non ho mai nemmeno provato a tirare un colpo. Ad affascinarmi di questo gioco è il risultato quasi impossibile, il volermi stupire nel riuscirci e provare nuove emozioni. Lo staff del circolo accetta la sfida e coinvolge il maestro Simone Micciarelli. Tocca a lui insegnarmi il gioco e i movimenti. L’impresa non è facile. Simone ha sempre insegnato a persone senza questo handicap fisico e sa, che nel gioco del golf, la vista riveste un ruolo determinante.
Inizia così un percorso di istruzione del tutto particolare: le tecniche vengono trasmesse direttamente tramite il contatto fisico, corpo contro corpo. I colpi lunghi e poi quelli corti. Il gioco sul green spiegando le pendenze, le distanze dall’asta e facendo acquisire la sensibilità per i tiri più delicati.
Dice il mio maestro: «Insegnare a una persona che non ha mai giocato a golf e che non vede, ha richiesto, da parte sua, un’infinita pazienza per memorizzare movimenti non proprio naturali e un’applicazione costante fatta di continue prove e riprove. Ma alla fine il risultato è arrivato e Stefano oggi può giocare tranquillamente nelle varie manifestazioni agonistiche aperte a tutti i golfisti e non solo a quelle riservate ai disabili. Le potenzialità di Stefano sono buone e certamente gli permetteranno di arrivare a quell’handicap di gioco di 20-21 che oggi è proprio dei migliori giocatori non vedenti di tutto il mondo».
Guarda qui il suo sito www.toscanagolfacademy.it
Nel percorso di apprendimento incontro Andrea Mencattini. Tra noi nasce subito un’amicizia che porta Andrea a diventare la mia “guida sportiva”, colui che m’accompagna in campo e mi indica la posizione di tiro e come fare il colpo. In pratica, sono i miei nuovi occhi sul campo da golf. L’apprendimento sportivo ha avuto anche momenti difficili, soprattutto quando certi colpi non riuscivano e quando la sensazione di non avere uno stile nel movimento mi faceva sembrare più importante colpire la palla in modo efficace.
Tenacia e lavoro costante in campo pratica mi hanno dato uno swing completo e i colpi anche difficili oggi sono meno impossibili. Mi piace il gioco del drive e il gusto di tirare la palla dritta a duecento metri di distanza. Ma è il “clock” della palla che cade in buca a rendermi felice dopo un putt di svariati metri. Oggi, a quattro anni dal mi esordio su un campo di golf, sono diventato con orgoglio un campione. Nell’ottobre del 2015 ho vinto l’Italian Blind Open che si è giocato al Golf Club Barlassina.
Tra i miei progetti, la partecipazione ai Campionati Mondiali del 2016 che si tengono a novembre in Giappone.
Tra i sogni, il mio più bel traguardo sarebbe la massima espressione di quello che intendo per #vederelontano: la partecipazione alle ParaOlimpiadi se dovessero prevedere anche la disciplina del golf!
Dietro le quinte di questa storia, l’impegno, anche economico, e la passione con cui il circolo dove gioco ha risposto alla mia voglia di sport e l’orgoglio con cui mi sostiene e continuerà a sostenere. Un coinvolgimento che vede in prima linea l’intero staff del Golf Club Toscana ma anche tutti i soci che, fin dall’inizio mi hanno accolto nella partecipazione alle gare permettendomi di assimilare quelle emozioni e quelle sensazioni che si provano giocando insieme ad altri.